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MUSEO GREGORIANO PROFANO

Il Museo Gregoriano Profano è uno dei Musei Vaticani ed ospita la raccolta di antichità che un tempo faceva parte del Museo Lateranense, oggi scomparso.

Esso fu fondato da Gregorio XVI nel Palazzo del Laterano nel 1844, e venne trasferito in Vaticano per volere di Giovanni XXIII e riaperto nel 1970.

Il museo comprende materiali che, per la maggior parte, provengono da scavi e ritrovamenti effettuati nello Stato Pontificio.

Atena e Marsia

Si suddivide in cinque sezioni principali:

  • Sezione I: raccoglie frammenti di sculture e di rilievi originali greci del V-IV secolo a.C.;
  • Sezione II: raccoglie copie o rielaborazioni romane di età imperiale (I-III secolo d.C.) di originali greci;
  • Sezione III: espone sculture romane del I secolo e dell'inizio del II, ordinate in ordine cronologico, soprattutto busti e are; tra esse l'Ara dei Vicomagistri;
  • Sezione IV: è la galleria dei sarcofagi, ordinati per temi;
  • Sezione V: espone opere di scultura romana del II e III secolo.

Tra le opere esposte, di notevole interesse sono le copie romane del gruppo Atena e Marsia di Mirone (circa 450 a.C.)[1] e di un ritratto di Sofocle, da originale greco del IV sec.; inoltre ampio spazio è dedicato al reparto del lapidario ebraico, in cui sono raccolte 137 iscrizioni in greco o in latino su lastre sepolcrali provenienti della catacomba di Monteverde, scoperta nel 1602 ma esplorata nel 1904-1906, i cui reperti risalgono al I-III secolo d.C.



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